Lasciarsi incantare da una città sospesa tra passato e presente
Cinque da vedere a Varsavia sono davvero molto poche per rendere giustizia a una delle città più coraggiose d’Europa. Qui fu proclamata la prima costituzione del vecchio continente, nel 1791, qui fu combattuta atrocemente la seconda guerra mondiale che distrusse il centro antico della città e qui insorse il ghetto ebraico contro il folle dominio nazista.
Nel centro storico
La piazza del Mercato ospita non soltanto ristorantini e vie brulicanti di neozi, ma anche monumenti fondamentali per la storia di Varsavia. Ricostruita quasi completamente dopo la distruzione che la colpì durante la seconda guerra mondiale, la piazza che è stata nominata Patrimonio dell’Umanità incornicia la Statua della Sirena Wara, che giurò di proteggere la città e che sorge al posto dell’edificio che una volta ospitava l’antico municipio.
La Colonna di Sigismondo I commemora il re che nel 1595 stabilì di spostare la capitale della nazione da Cracovia a Varsavia. Il monumento sorge al centro della Piazza del Castello, che funge da collegamento tra la città antica e quella più recente. La colonna fu progettata e realizzata dagli artisti italiani Molli e Tencalla ed è alta ben 22 metri.
Il Castello Reale è un bellissimo edificio barocco in realtà quasi del tutto ricostruito dopo i bombardamenti che lo rasero al suolo. Fu dimora della famiglia reale e oggi ospita molte delle tele di Rembrandt e Canaletto che raffigurano vedute di Varsavia. Da quelle tele si partì, nel secondo dopoguerra, per ricostruire la città nella maniera più fedele possibile ai progetti originali. Qui fu ratificata la prima costituzione d’Europa, nella sala dei Senatori.
Cinque cose da vedere a Varsavia: l’arte e la memoria
Il Museo Nazionale racchiude molte collezioni d’arte divise a seconda del periodo storico che rappresentano. Si può esplorare l’arte paleocristiana, quella medievale e quelle più recenti. Punto d’orgoglio del museo sono le collezioni di pittura moderna polacca, che accolgono opere di artisti attivi tra il Cinquecento e il 1914.
Il quartiere Ebraico di Varsavia è collegato all’Italia in diversi modi. Progettato da un architetto italiano, prende il nome di Muranòw dall’isola veneziana sulla quale risiedeva nel rinascimento la più grande comunità giudaica d’Europa. Oggi ospita il monumento agli eroi del ghetto che insorsero contro la dominazione nazista e i resti del muro del ghetto che i tedeschi costruirono intorno al quartiere.